Il Gen. Roberto Olmi tessera nr. 89147/1950 del Gruppo Alpini di Bobbio, classe 1890 fu Generale di Brigata della Divisione Pasubio.
Periodo della Grande Guerra
E' stato Maggiore del 7° Reggimento Alpini e comandante del Battaglione Monte Pavione a Cima Campo. Fu decorato con croce di guerra al v.m. con la motivazione:
"Per la fermezza e l'abnegazione di cui diede prova, alla testa del suo reparto, in condizioni di resistenza disperate"
Cima Campo 12 novembre 1917.
Il maggiore Roberto Olmi nel 1917 a Cima Campo
Situazione bellica sulle prealpi bellunesi nel Novembre 1917
(mappa militare austriaca)
(mappa satellitare)
Forte Leone a Cima Campo e alpini del battaglione "Monte Pavione"
A Cima Campo il battaglione Monte Pavione venne affidato al Magg. Roberto Olmi il quale cadde prigioniero il 12 novembre dopo aver combattuto strenuamente per consentire all’intero Corpo d’armata di sganciarsi dal nemico precedendolo nell’occupazione delle nuove linee difensive sul Grappa. E’ infatti opportuno ricordare la motivazione della Medaglia d’argento al V. M. meritata dal battaglione in quei giorni gloriosi: «Il battaglione M. Pavione, con ferrea tenacia e con superbo valore, per tre giorni consecutivi, resisteva all’impeto di un’intera divisione nemica, saldamente tenendo, con l’eroico sacrificio dei suoi alpini, le tormentate trincee che gli erano state affidate. Contrattaccando ogni sera con manipoli di prodi, riusciva ad inchiodare l’invasore sulla linea che la Patria aveva additato per l’estrema resistenza (Val Calcino, 11-13 dicembre 1917)».
"Gli alpini del Pavione
ghe piase massa el vino,
ma i gà fermà i tedeschi
in fondo a Val Cancino!"
Con questa semplice strofa gli alpini del Btg. “Monte Pavione (7° Reggimento Alpini) ricordavano con semplicità e senza retorica – come è costume delle penne nere - gli avvenimenti del dicembre 1917, quando riuscirono, dopo aver resistito eroicamente al forte Leone di Cima Campo, a bloccare un’intera divisione nemica. Nel mese precedente, agli ordini del Maggiore Roberto Olmi, si trovarono a dover eseguire un ordine terribile: resistere ad oltranza per consentire, dopo Caporetto, il ripiegamento del XVIII Corpo d’Armata e permettere agli altri reparti della zona di raggiungere il Monte Grappa e riorganizzarsi per la vittoriosa controffensiva che avrebbe permesso alle armi italiane di battere “quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo”, come si legge nel “Bollettino della Vittoria” firmato da Armando Diaz.
Dedicato al ricordo degli alpini di Cima Campo e a tutti i caduti.
Remembrance day Sui campi delle Fiandre sbocciano i papaveri in mezzo a tante croci, che, in lunghe file uguali, segnano il nostro posto, una per ciascuno. Nel cielo ancora volano le allodole cantando, ma il rombo dei cannoni confonde quella voce. Noi siamo i morti uccisi dalla guerra. Non molti giorni fa eravamo vivi: ci sorrideva l’alba ed il tramonto ci affascinava con i suoi colori, noi amavamo ed eravamo amati. Ed, ecco, riposiamo sui campi delle Fiandre. Proseguite voi la nostra lotta contro il nemico per la libertà. Le nostre mani cadono, ma a voi la torcia passano degli ideali eterni d’ogni uomo. Siano le vostre mani ormai a tenerla in alto. Se non ricorderete perché noi siamo morti, più non avremo pace ne’ riposo, pur se nei campi aperti delle Fiandre seguiteranno a crescere i papaveri. |
Centenario della battaglia di Resistenza di Forte Leone - agosto 2017
Narrativa e storia del Battaglione "Monte Pavione" nel romanzo di Simone Salinguerra Zagagnoni |
Periodo della 2^ Guerra Mondiale
Fu insignito di medaglia d'argento "sul campo" con la seguente motivazione:
"Comandante di un raggruppamento tattico, lo guidava con perizia e valore, distinguendosi per decisione ed audace azione di comando. In una situazione particolarmente critica si dimostrava dominatore di ogni difficoltà e suscitatore di energie, riuscendo a sbaragliare un nemico agguerrito e feroce e ristabilendo la situazione molto compromessa".
Fiume Don (fronte russo) 17 agosto 1942 - 12 settembre 1942
Periodo della Resistenza
Fu Generale di Divisione partigiana e decorato con croce di guerra al v.m. con la motivazione:
"Animato da elevati sentimenti di attaccamento alla causa nazionale, durante l'occupazione, cooperava attivamente e coraggiosamente con il Ministero della Guerra, rimasto in territorio occupato dal nemico per la costituzione e il potenziamento dell'organizzazione clandestina di resistenza. Incurante dei gravi rischi cui continuamente si esponeva, malgrado la rigorosa sorveglianza svolgeva una rilevante attività contro le forze d'invasione, facendo rifulgere in ogni circostanza, il suo spirito combattivo, le sue doti di dedizione agli ideali della Patria".
Roma settembre 1943 - 4 giugno 1944.
(Gen. Roberto Olmi e il suo cappello)
Monte Canino - canto alpino