Quando si dice senso di appartenenza...
Era la primavera del 1972. Un alpino in servizio presso la caserma Di Prampero a Udine nel Raggruppamento Servizi della Julia ottiene un permesso di 48 ore. Alla libera uscita si precipita in stazione, prende il primo treno per Bologna. Arriva a Bologna in piena notte. Sale sul primo treno per Piacenza: una via di mezzo tra una tradotta e un merci. Non importa. Arriva a Piacenza all'alba, non ci sono mezzi pubblici. Decide di avviarsi a piedi verso la strada che porta a Bobbio. Quando è all'inizio della strada si ferma e fa l'autostop: qualcuno si fermerà. Nel frattempo scoppia un temporale e l'alpino, riparandosi solo col suo cappello, continua a fare l'autostop. Dopo due auto arriva un grosso Tir, si ferma e l'autista dice: salta su! Si fa conoscenza, l'autista è un alpino della Julia che dal Friuli è diretto a un paese della bassa piacentina per scaricare della merce. Chiede all'alpino notizie sulla statale 45. L'alpino bobbiese non vuole approfittare della sua disponibilità ma l'alpino friulano dice: andiamo a Bobbio. Si parla di tante cose: della naja, della valtrebbia...e dopo una mezz'oretta o poco più si arriva in piazza San Francesco a Bobbio. L'alpino bobbiese vuole sdebitarsi, lo invita a far colazione al bar, ma l'altro ha fretta: un saluto alpino e "Stammi bene!"
Il Tir riprende la strada verso Piacenza, l'alpino bobbiese arriva a casa in Valgrana in men che non si dica, contento e incredulo per un gesto di solidarietà così vissuto.
Non lo dimenticherà mai. Grazie Julia!
(alpino Felice Mielati)